Il MESSICO (nome ufficiale: Estados Unidos Mexican s), situata nella parte meridionale del Nord America, è una repubblica democratica e rappresentativa, composta da 32 Stati federali, la cui capitale, Città del Messico è anche la sede dei poteri della federazione.
Clima
Società
Economia
Agricoltura
Storia (civilta pre-colombiana e epoca preispaniche)
Storia moderna
Religione
Il Messico è delimitato a nord dal confine con gli Stati Uniti d'America, ad est dal Golfo del Messico e dal Mar dei Carabi, a sud-est da Belize e Guatemala, e ad ovest dall'Oceano Pacifico.
Si estende su una superficie di 1.972.550 kM2, ed è popolato da 108 milioni di persone, il che lo rende il più popoloso paese di lingua spagnola; (lo spagnolo inoltre convive qui con molte lingue indigene, tutte ufficialmente riconosciute).
Il territorio è in gran parte montuoso (ad eccezione della penisola dello Yucatan e le coste sul Golfo del Messico). La cima più alta è quella del Citlaltèpletl (Pico de Orizaba) (5.700 m), che fa parte della Fascia Vulcanica Trasversale mentre le principali catene montuose sono la Sierra Madre Occidentale e la Sierra Madre Orientale, tra le quali si estende l'Altopiano Centrale del Messico (in cui sorge Città del Messico).
Trai molti fiumi dei Paese il più importante è il Rio Grande, che traccia il confine con gli Stati Uniti e sbocca nel Golfo del Messico e numerose sono anche le isole.
Clima
Messico è un paese con una gran diversità climatica. La posizione geografica del paese lo colloca in due zone ben distinte separate dal Tropico dei Cancro. Questo parallelo potrebbe separare idealmente il paese in una regione tropicale e una regione temperata. Tuttavia, la topografia e la presenza degli oceani hanno una grande influenza nella formazione della mappa climatica del Messico. In questo modo, si possono trovare i climi freddi delle cime montane a poche centinaia di chilometri da quelli più caldi della piana costiera. I climi più estremi sono quello dello stato di Chihuahua, dove si registrano temperature tra le più basse dei paese, che possono toccare i -20° C., e quello del deserto di Sonora, dove talvolta si superano i 45° C.
Società
Con una popolazione di 108 milioni di abitanti il Messico e una delle Nazioni più popolate del mondo. Il 60% della popolazione è costituita da meticci, di discendenza mista europea soprattutto spagnola) ed indigena. Gli Amerindi, appartenenti a varie nazioni indigene, rappresentano il 20% dei messicani.
Il Messico è lo stato che ospita il maggior numero di statunitensi che vivono al di fuori degli U.S.A. In Messico coesistono 56 differenti etnie indigene, le quali affondano le loro radici nella storia precedente al colonialismo. Dallo stato di Sinaloa al Chiapas vivono 10 milioni di indios.
Economia
Il Messico ha un'economia di libero mercato. Dopo la crisi economica del 1994, questo stato ha intrapreso una notevole fase di recupero, modernizzando e diversificando la propria economia. La più grande fonte di reddito messicano è il petrolio. Secondo il direttore per il Messico presso la Banca mondiale, la popolazione in condizioni di povertà è diminuita dal 24,2% al 17,6% tra il 2000 e il 2004, passando dal 42% al 27,9% nelle zone rurali nello stesso periodo. Tuttavia la disparità di reddito rimane un problema, ed enormi divari i restano non solo tra ricchi e poveri, ma anche tra i1 nord e il sud del paese, e tra zone urbane e rurali. I netti contrasti in termini di reddito e di sviluppo umano sono altresì un grave problema.
Agricoltura
L’agricoltura costituisce ancora l'occupazione di una parte preminente della popolazione, che in grandi regioni la esercita ancora secondo modalità primitive, come nella valle di Tehuacàn, per gli archeologi la patria del mais, coltivato in centinaia di ecotipi primitivi, da campesinos che arano i campi con un unico strumento della tecnologia occidentale, l'aratro di legno portato dagli uomini di Cortéz. In regioni diverse, verso gli Stati Uniti, l'agricoltura è alquanto evoluta, le i mezzi impiegati sono moderni, si usano fertilizzanti e antiparassitari, ma la spietata concorrenza imposta dal sistema del libero scambio voluto dagli Stati Uniti non consente ai piccoli proprietari, che hanno famiglie numerosissime, di accumulare il capitale necessario per nuove attrezzature.
STORIA
Civiltà pre-colombiane e epoca preispaniche
I primi abitanti del paese furono probabilmente dei cacciatori asiatici che attraversarono lo Stretto di Bering al momento delle grandi glaciazioni; così, il territorio messicano fu abitato, fin da 30.000 anni fa circa, da cacciatori e raccoglitori.
L’agricoltura iniziò a svilupparsi a partire dal IX millennio a.C. mentre il vasellame, importante segno della nascita di una società sedentaria, fu introdotto attorno al 2500 a.C., (data di inizio della civiltà mesoamericana).
Le popolazioni del deserto del nord continuarono così a sopravvivere con la caccia e la raccolta, invece, nella parte meridionale del Messico l'agricoltura permise il passaggio dalle società egalitarie del periodo preclassico antico ( XXV / XVIsecolo a.C.) , alle società più complesse del periodo preclassico mediano. Ad iniziare dal XII secolo a.C, fino alla conquista spagnola nel 1521, il Messico fu poi la patria di civiltà avanzate, tra cui:
Gli Olmechi (l 200/500 a.C.), la cui arte e cultura sono ancora oggi poco conosciute.
La civiltà di Teotihuacán (100 / 650 d.C.), la più grande città- stato pre-colombiana, dominatrice della civiltà che porta il suo nome.
Zapotechipogeo (200 / 700), stabilitisi prevalentemente nell'odierno stato di Oaxaca si costituirono in città-stato teocratiche.
I Maya (200 / 900.), la più evoluta delle civiltà pre- colombine, è caratterizzata dalla costruzione di grandi centri cerimoniali (simboleggiato dal tempio a gradoni). Furono i fondatori della città di Chichén ltzà e di Palenque.
Con il termine Maya si indicano popolazioni dell'America centrale, i cui antenati espressero una delle forme più alte di cultura mai raggiunte nell'antichità. Attualmente diffusi in un'ampia zona che comprende Messico meridionale, Guatemala e Honduras, i maya sono divisi in varie famiglie, che parlano una lingua di ceppo comune. La civiltà maya raggiunse l'apice della sua fioritura tra il 317 e l'899 d.C.. Di questa epoca classica si hanno notizie soltanto dai ritrovamenti archeologici in circa 120 siti (Tikalm, Copan, Chichén ltzà ... ). Le prime fonti scritte risalgono solo al XIII — XIV secolo.
Gli antichi Maya basavano la loro cultura su una concezione religiosa della vita e del mondo. Esperti astronomi, con semplici strumenti erano in grado di prevedere le eclissi e avevano approfondite conoscenze sui cicli della luna e sulle stelle. Dai punti cardinali e dalle stagioni trassero il quattro come numero sacro: quattro sono inoltre gli uomini che i creatori Tepeu e Gucumaz plasmarono dalle pannocchie. Anche la stella polare assumeva caratteri divini, tanto da essere identificata con Ek Chuah, divinità protettrice dei mercanti e dei piantatori di cacao.
Il sistema di scrittura maya, parzialmente mutuato da altri popoli, fu il più completo fra le culture precolombiane. Era una scrittura alfabetica e geroglifica che ancora oggi non è stata tradotta completamente.
Il Tolteci (1000 /1200), diedero inizio all'era dei sacrifici umani, ponendo fine ai riti pacifici. La capitale fu Tula.
Gli Aztechi (I 200 / 1500), rapidamente passarono dallo status di tribù nomade ad impero esteso su un ampio territorio nel Messico centrale. La sua capitale fu Tenochtitlan, odierna Città del Messico, Nel 1525 avvenne il crollo dell'impero.
La conquista
Nel 1517 gli spagnoli, guidati da Francisco Hernàndez de Còrdoba approdarono sulla costa della penisola dello Yucatan provenienti da Cuba mentre nel 1519 una terza spedizione fu condotta da Hernan Cortés.
Nell'autunno del 1521 cadde l'Impero azteco ad opera degli eserciti spagnoli composti principalmente dalla popolazione indigena. Dopo pochi mesi di assedio, Tenochtitlan fu espugnata e nel giro di un anno gli spagnoli presero il controllo dell'intero paese e in seguito procedettero alla sottomissione dei regni indipendenti. I soldati spagnoli arrivarono accompagnati dai missionari che procedettero alla conversione degli indigeni al cattolicesimo. Tra i religiosi che giunsero nel paese vi furono Vasco de Quiroga, Motolinìa, Martìn de Valencia, Bernardino de Sahagùn, Diego de Landa, Junìpero Serra, Sebastiàn de Aparicio e Bartolomé de las Casas.
Vicereame della Nuova Spagna
Dopo la caduta di Tenochtitlan, Hernàn Cortés acquisì il governo del paese, proclamandosi Comandante Generale e iniziando la conquista di un vasto impero coloniale conosciuto con il nome di Nuova Spagna. Il territorio, oltre al Messico arrivò a comprendere gran parte del sud degli odierni Stati Uniti. Vennero quindi fondate alcune delle principali città messicane, come Città del Messico (sulle rovine di Tenochtitlan), Guadalajara, Puebla e Monterrey.
Ad iniziare dal 1535 l'amministrazione della Nuova Spagna venne affidata ad un viceré (il primo fu Antonio de Mendoza nominato da Carlo V).
Proprio in questo periodo, la madrepatria spagnola si arricchì per mezzo delle attività minerarie (oro e argento) dell'agricoltura (coltivazione di canna da zucchero e caffè). Gli sbocchi per il commercio del paese furono Veracruz (sul Golfo del Messico) e Acapulco (sull'Oceano Pacifico). Contemporaneamente la popolazione indigena si ridusse dell'80% a causa delle epidemie e dei massacri.
I tre secoli di dominazione spagnola ( I 525 / I 821 ) hanno coinciso con l'istituzione del Messico come nazione latina, ispanica, cattolica e meticcia, così come la conosciamo oggi ed i cui usi e costumi sono ancora oggi, in gran parte influenzati da questi tre secoli di dominazione.
Nonostante la diffusa distruzione derivante dalla colonizzazione del Messico, una forma d'arte coloniale si sviluppò dal XVI secolo.
Storia moderna
Porfirio Dìaz, al potere da trent'anni, volle partecipare alle elezioni presidenziali del 1910, al pari di Francisco Madero. Diaz fece imprigionare Madero, per poi rilasciarlo, vincendo le elezioni mentre Madero raccolse solo poche centinaia di voti in tutto il paese. Iniziò la guerra
civile messicana, detta anche Rivoluzione messicana.
Durante la rivoluzione messicana Diaz dovette affrontare numerose ribellioni, compresa quella di Francisco Villa a nord ed Emiliano Zapata principalmente nello Stato di Morelos. Nel 1911, dopo la presa di Ciudad Juarez, Diaz, che voleva evitare una guerra civile, scelse di andare in esilio in Francia.
La Rivoluzione degenerò in una lotta di potere tra i rivoluzionari: il Presidente Francisco Madero (rivoluzionario) venne assassinato da Victoriano Huerta (reazionario) guidato da Francisco Villa. Zapata venne assassinato nel 1919, Carranza, l'assassino di Zapata, nel 1920, e Francisco Villa nel 1923.
La rivolta dei "cristeros"
I periodo di disordini proseguì anche, fra il 1926 ed il 1929, a causa della rivolta "cristiana". La Costituzione approvata nel 1917 prevedeva una netta separazione tra Stato e Chiesa. Nel 1926, il governo volle dare piena attuazione al dettato costituzionale, giungendo a prevedere la requisizione di molti beni ecclesiastici, la chiusura di molte scuole cattoliche e la soppressione degli ordini religiosi, impedendo di fatto la possibilità di divenire frate o suora. Il mondo cattolico, dopo iniziali proteste di piazza, si divise in due movimenti. Il ramo pacifico diede vita alla Lega Nazionale per lo Libertà Religiosa, composto e sostenuto dai soci dell'Azione Cattolica. Il ramo favorevole ad azioni violente venne detto "cristero" (da "Cristo Re") e ingaggiò battaglie, soprattutto nel Sud del Messico, con gruppi dell'esercito.
Il governo represse con forza ogni forma di opposizione, dando vita a pubbliche esecuzioni, anche di esponenti non violenti della Lega, accusati soltanto di professare pubblicamente la fede cattolica. Molti iscritti all'Azione Cattolica ed alla Lega sono stati beatificati, nel corso della seconda metà del '900, dalla Chiesa Cattolica, poiché hanno testimoniato la propria fede fino al martirio, senza mai usare la violenza come mezzo di lotta culturale o politica. Nel 1929, impossibilitato a sedare le numerose rivolte, il governo giunse ad un accordo con la Chiesa Cattolica, che prevedeva il rispetto, almeno formale, della libertà religiosa. Alcuni dei "cristeros" più estremisti non condivisero l'accordo, continuando, ancora per un decennio, ad opporsi alle scelte governative.
Religione
La religione predominante è la cattolica (89%), seguono varie confessioni protestanti(6%) e un 5% di altri credenti o atei. Alcuni amerindi, pur dichiarandosi cattolici, praticano in realtà una religione sincretista, che mescola il cristianesimo e alcuni elementi degli antichi culti aztechi e maga.
Grande è la devozione dei messicani alla Madonna di Guadalupe, detta anche Madrecita, proclamata Patrona del Messico e dell'America Latina, il cui santuario in Città del Messico è uno dei più visitati al mondo.
Guadalajara
Fondata nel 1542 da Cristobal de Onate nella valle dell’Atemajac, ha mantenuto il nome della città da cui proveniva il suo fondatore; il nome di origine araba, "wad al-hid-jara, significa "fiume che scorre in mezzo alle rocce". agglomerato urbano che forma la metropoli ne conta oltre 4,1 milioni (2005).